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Gioco d’azzardo e tassazione: quante questioni aperte

lentepubblica.it • 16 Giugno 2017

gioco azzardoContinua a far discutere la questione della tassazione sul gioco d’azzardo: un tema che da sempre crea polemiche e dibattiti e che nelle ultime settimane si è arricchito ulteriormente a causa di un paio di fattori che andiamo ad analizzare.


 

In linea generale da quanto emerso sui numeri del gioco d’azzardo relativi ai primi mesi del 2017 si evince che il settore ha un ruolo sempre più centrale nel nostro paese: tantissimi sono gli utenti che lo praticano, si parla di un +13% rispetto al precedente anno di rilevazione. Con inevitabili pro e contro del caso. Tra gli aspetti positivi, la tassazione: lo Stato ormai riesce a incassare cifre di tutto rispetto dal comparto dei giochi. Una vera e propria industria in grado di tirar fuori un indotto che va a rimpinguare le casse pubbliche.

 

Proprio in virtù di questa crescita continua del comparto lo Stato decide, ormai con cadenza annuale, di ridiscutere la tassazione sul gioco per incamerare cifre sempre maggiori. La tassazione sul gioco è passata dal 6% al 9% per quanto riguarda le scommesse; per altri giochi già si sta studiando di aumentarla facendola passare dall’attuale 6% ad un 8%. Per quanto riguarda il Gratta e Vinci, si sta per introdurre una nuova entrata di oltre 400 milioni di euro lordi all’anno.

 

La tassazione sui giochi è quindi una voce di entrata enorme per lo Stato italiano; il quale cerca di cavalcarla come meglio può, ricavandone il più possibile. Ma ovviamente in un meccanismo tale non mancano i risvolti della medaglia. Come quello di operatori del settore che operano tramite lidi nei quali è prevista una tassazione agevolata.

 

Prendiamo Malta, ad esempio. Il sistema fiscale sull’isola è stato studiato appositamente per favorire gli investimenti provenienti da paesi stranieri. Il tutto grazie ad una tassazione agevolata che attira utenti di ogni settore, su tutti proprio il gioco d’azzardo.

 

Basti pensare a Star Casinò, una delle realtà maggiormente in crescita sul territorio italiano. Si tratta di un marchio di proprietà di Betsson Group, società svedese; e che ha regolare sede proprio a Malta.

 

Se il settore dei giochi è in fortissima ascesa e riesce a garantire oggi, in Italia, un indotto pesante per le casse dello Stato, dall’altra parte non si deve perdere di vista il discorso opposto; ovvero che si sta parlando di un comparto sottoposto ad una tassazione rigida (con aliquote che andranno anche a crescere in futuro); e che per questo spinge gli operatori e spostarsi verso altri lidi dove la tassazione è agevolata.

 

Il solito discorso che porta alla necessità di un bilanciamento tra l’esigenza di incassare più soldi da parte dello Stato; e l’impellenza di evitare che molti operatori scappino a gambe levate dal nostro paese.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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